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Bob Dylan On Tour: le date italiane

A tre anni di distanza dal suo ultimo tour, Bob Dylan torna in Italia nel 2018.

Le date Bob Dylan – Live:
3, 4 e 5 aprile Roma, Auditorium Parco Della Musica
7 aprile Firenze, Nelson Mandela Forum
8 aprile Mantova, Palabam
9 aprile Milano, Teatro degli Arcimboldi

Biglietti in vendita dalle ore 11 di venerdì 10 novembre.

Bob Dylan, nato con il nome di Robert Allen Zimmerman (Duluth, 24 maggio 1941), è un cantautore e compositore statunitense.
Distintosi anche come scrittore, poeta, attore, pittore, scultore e conduttore radiofonico, si è imposto come una delle più importanti figure a livello mondiale in campo musicale, in quello della cultura di massa e della letteratura.
La maggior parte delle sue canzoni più conosciute risale agli anni sessanta, quando l’artista si è affermato come personaggio chiave del movement, il movimento di protesta americano.
I suoi primi testi, fortemente influenzati dalla letteratura e dalla storia americana, affrontarono in modo innovativo temi politici, sociali e filosofici, sfidando le convenzioni della musica pop e appellandosi alla controcultura del tempo.
Nel corso degli anni Dylan ha ampliato e personalizzato il suo stile musicale arrivando a toccare molti generi diversi come country, blues, gospel / spiritual, rock and roll, rockabilly, jazz e swing, ma anche musica popolare inglese, scozzese e irlandese.

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Importantissimo nell’evoluzione della musica popolare, Bob Dylan si è imposto con una musica d’autore caratterizzata per la moderna vena poetica.  Fonde folk, country, gospel, soul e cita le ballate liriche inglesi oltre alla musica popolare scozzese e irlandese. Riprende le liriche dal rock ‘n’ roll e fa leva su una voce nasale baritonale che risente la lezione del blues: un genere che “ha cantato in modo glaciale, tutto bianco, diametralmente opposto a quello caldo e sofferto dei neri. ” Gli sono anche riconosciute la paternità del folk rock, genere che adotta una strumentazione elettrica allontanandosi dalle armonie del folk, la psichedelia, e il formato album inteso come opera d’arte e non più solo come semplice raccolta di canzoni. Dopo il terzo album The Freehweelin Bob Dylan (1963), con cui si imporrà alle masse come cantautore generazionale di protesta, Dylan si è allontanato dai “talking blues” delle origini per abbracciare il folk rock con l’album della maturità Highway 61 Revisited (1965) e la psichedelia, come confermerà il successivo Blonde on Blonde (1966). Subito dopo l’uscita di John Weasley Harding (1967), dai toni asciutti e severi, il suo repertorio si è addolcito in modo considerevole abbracciando il country. A conferma di questa nuova fase vi sarà Nashville Skyline (1969) che contribuirà a popolarizzare il genere country rock. Più tardi avrebbe pubblicato Blood on the Tracks (1975) e Infidels (1983), annoverati rispettivamente i capolavori degli anni ottanta e novanta e avrebbe intriso il repertorio di riferimenti Tex-Mex come evidenziano Pat Garrett (1973) e Desire (1976).  Con la conversione dell’artista al cristianesimo evangelico del 1979, il musicista ha pubblicato esclusivamente musica dai connotati religiosi per qualche anno. In seguito avrebbe mantenuto il suo stile inalterato ritornando occasionalmente alle sue origini folk e rock. AllMusic lo considera esponente del “folk politico”, della “canzone di protesta” del “contemporary pop / rock” e dell'”AM pop”.

Wolfgang's