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Quintetto Bartholdy in concerto
Ritorna il Quintetto Bartholdy nell’integrale dei 6 Quintetti per archi di W.A. Mozart. Il secondo programma del ciclo comprende il Quintetto n. 1 K 174 ed il Quintetto n. 5 K 593.
Il primo è una composizione del 1773, da un lato ancora vicina allo spirito del Divertimento, della Cassazione ma dall’altro già attenta al modello di quartetto sperimentato da J. Haydn con l’op. 17 e op. 20 e la sua scrittura contrappuntistica, e nella quale anche forse agisce il modello dei Quintetti di M. Haydn, ospite abituale di casa Mozart a Salisburgo.
Il Quintetto K 593 è il penultimo della serie: fu composto nel dicembre 1790 (l’anno di Così fan tutte, del Concerto K 537) forse per il violinista Johann Tost (il dedicatario dei Quartetti op. 64 di Haydn). Mozart, Haydn e l’Abbé Maximilian Stadler (a cui dobbiamo la testimonianza) amavano suonare assieme i quintetti e in particolare “il 5°, quello in do maggiore e quello in sol minore”.
Il Quintetto n. 1 op. 18 di Mendelssohn è il primo dei due che saranno presentati nel nostro ciclo. È uno dei capolavori giovanili (31.3.1826) contiguo agli esiti prodigiosi dell’Ottetto op. 20 e dell’Ouverture op. 21 per Un sogno di una notte di mezza estate. Mendelssohn vi inserirà poi a Parigi nel 1832 al posto del Menuet un “grande adagio, come un intermezzo”.
Nell’anno 2009, in occasione dei 200 anni della nascita di Felix Mendelssohn, cinque musicisti tedeschi, Anke Dill e Ulf Schneider violini, Barbara Westphal e Volker Jacobsen viole, Gustav Rivinius violoncello, decisero di dar vita stabilmente ad un quintetto. Di solito i quartetti per archi invitano un’altra viola per singoli concerti quando si tratta di affrontare il repertorio per quintetto. Attualmente non esiste una formazione stabile per questa tipologia strumentale. Gli artisti che compongono il Bartholdy hanno scoperto che ci sono molti lavori di grande interesse che per varie ragioni non vengono quasi mai proposti in concerto. La reciproca e consolidata amicizia dei suoi componenti e gli unanimi apprezzamenti che questa formazione va riscuotendo in Europa, stanno contribuendo a far apprezzare le opere espressamente scritte per il quintetto d’archi. Il vantaggio è evidente: la profonda e prolungata esperienza cameristica di ogni componente conferisce alle intepretazioni del Bartholdy una forza di coesione, una omogeneità interpretiva e un virtuosismo strumentale di prim’ordine.
Lunedì 25 novembre 2019, ciclo A, ore 20:15
QUINTETTO BARTHOLDY
Anke Dill, Ulf Schneider, violini
Barbara Westphal, Volker Jacobsen, viole
Gustav Rivinius, violoncello
Auditorium Cesare Pollini
via Carlo Cassan 17, Padova
La stagione concertistica è organizzata con il concorso del Ministero per i Beni e attività culturali, con il contributo del Comune di Padova – Assessorato alla Cultura e anche grazie al sostegno di Fondazione Antonveneta, Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo e Carraro s.p.A.