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Francesco Guccini. Non so che viso avesse – Quasi un’autobiografia

Montanaro di pianura, nato a Modena, diffidente, avaro di sé, sobrio e bevitore, pigro e serissimo, ma chiacchierone instancabile, Francesco Guccini ha scelto, per la prima volta, di raccontare la sua vita.
E ci è riuscito, in questo libro bello e bizzarro, nell’unico modo per lui possibile: fingendo di parlare d’altro, per dire tutto di sé.
Per farlo, Guccini organizza una geografia: Pavana col mulino degli avi, i nonni, le nonne e i bisnonni, il bosco, il fiume, la montagna.
Modena, odiata e amata, piccola città bastardo posto.
Bologna, l’eletta, in via Paolo Fabbri, una vecchia signora dai fianchi un po’ molli col seno sul piano padano e il culo sui colli.
E poi gli altri luoghi e i loro aneddoti: le osterie, il giornale per sbarcare il lunario (perché cantare non è mica un mestiere), e le balere, dalla via Emilia al West, con gli orchestrali, le giacche con i lustrini, il rock and roll.
E ancora: l’amore per il cinema, con gli amici Luciano Ligabue e Leonardo Pieraccioni, per le chitarre, per i fumetti e per l’ottava rima.
E infine: il concerto, il luogo dell’incontro col pubblico, secondo una liturgia ritualizzata che comincia con il c’era una volta di “Lunga e diritta correva la strada” di “Canzone per un’amica” per finire con l’epos trionfale di “Non so che viso avesse” della “Locomotiva”.

Dettagli prodotto
di Francesco Guccini (Autore)
Copertina flessibile: 225 pagine
Editore: Mondadori (22 febbraio 2011)
Collana: Oscar bestsellers
Lingua: Italiano
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