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Musica e trance. I rapporti fra la musica e i fenomeni di possessione

Che si sia in Siberia o nella Terra del Fuoco, in Vietnam, Africa, Italia o Brasile, oggi o nell’antichità, ovunque la musica è associata alla trance.
Perché?
È forse dotata di un potere misterioso, in grado di gettare le persone in quello stato di follia che i Greci chiamavano mania?
Qualcuno potrebbe crederlo, ma non è cosí.

I rapporti tra musica e trance sono molto vari e talvolta contraddittori.
Spesso accade che la musica provochi la trance – o che sembri provocarla – ma anche con frequenza la placa.
Queste contraddizioni possono essere comprese situando l’azione della musica – i suoi “effetti” – non solo nella dinamica dell’esperienza della trance, ma anche in quella del rituale, nei luoghi in cui essa avviene.

A distanza di molti anni dall’uscita, “Musica e trance” continua a essere un’opera di riferimento imprescindibile per comprendere la complessità dei problemi implicati nella relazione fra musica e stati di coscienza.
Rouget compie una straordinaria sintesi della letteratura antropologica, etnomusicologica e storico-religiosa, proponendo una tassonomia dei vari dispositivi tradizionali e precise ipotesi sui rispettivi ruoli che musica, danza, rito, finalità religiose e terapeutiche giocano nello “strano meccanismo” della trance, a cominciare da quella di possessione.

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Musica e trance. I rapporti fra la musica e i fenomeni di possessione
di Gilbert Rouget (Autore), G. Mongelli (Traduttore), V. Della Ratta (Traduttore), B. Lacoste (Traduttore)
Copertina flessibile: 518 pagine
Editore: Einaudi (29 gennaio 2019)
Collana: Piccola biblioteca Einaudi. Nuova serie
Lingua: Italiano
ISBN-10: 8806240218
ISBN-13: 978-8806240219
Peso di spedizione: 445 g

Musica e trance. I rapporti fra la musica e i fenomeni di possessione
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