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Visconti – Le Idi di Marzo
Dopo la rabbia post-punk del precedente singolo Ammorbidente, Visconti torna con Le Idi di Marzo, una canzone dal sound abrasivo e scalpitante, che anticipa l’album d’esordio DPCM, poliedrico frutto del lockdown dell’artista, in uscita il 18 marzo.
Prodotto da Giulio Ragno Favero de Il Teatro degli Orrori e interamente scritto e suonato da Visconti, Le Idi di Marzo riscrive il concetto di morte giocando con la narrativa della congiura e lo spettro del passato musicale italiano per parlare di una relazione impossibile, o forse di un processo creativo. In ogni caso, di tutte le imperfezioni che descrivono l’individualità umana.
Nato nel 2000 ma con una maturità musicale che lo porta ad attingere a un bacino di ascolti post punk che vanno dagli IDLES a Fontaines D.C. e Shame, Visconti esplora temi decadenti – come appunto la morte – filtrandoli attraverso un’insolita miscela sonora, tra incursioni post-punk e contaminazioni cantautorali.
Le Idi di Marzo ha anche un video, ideato e montato dall’artista stesso, che ne è il mascherato protagonista.
Visconti nasce nel 2000 ad Acqui Terme e a 20 anni scrive il suo primo album, DPCM (in uscita il 18 marzo per Dischi Sotterranei), figlio della pandemia e della complessità della Generazione Z, che è anticipato dai singoli Ammorbidente e Le Idi di Marzo. Nei suoi brani l’urgenza del post-punk trova un’insolita miscela con la forma cantautorale: i suoi testi cercano di riscoprire la metropoli nella provincia e la normalità del disagio. Visconti si muove tra due poli: l’intimismo poetico e la sferzante critica generazionale.